Tuesday 23 February 2021 13:12:41
Giurisprudenza Contratti, Servizi Pubblici e Concorrenza
segnalazione del Prof. Avv. Enrico Michetti della sentenza del Consiglio di Stato Sez. III del 23.2.2021
Si legge nella sentenza depositata in data 23 febbraio 2021 che “il defibrillatore è un dispositivo medico che permette di ripristinare la normale attività cardiaca mediante scariche elettriche applicate al torace del paziente. Il defibrillatore può essere manuale, semiautomatico e automatico.
La differenza tra il defibrillatore manuale e quello semiautomatico (oggetto della fornitura) è che il defibrillatore manuale esterno è un dispositivo associato a uno strumento per l'elettrocardiogramma (elettrocardiografo), che può essere impiegato esclusivamente dal medico. Dal punto di vista funzionale, associare il defibrillatore manuale a uno strumento per l'elettrocardiogramma è fondamentale. Infatti, in base al tracciato elettrocardiografico, il medico decide quale scarica elettrica trasmettere al paziente.
Il defibrillatore semiautomatico (dae) è costruito con una tecnologia in grado di analizzare il ritmo cardiaco di un soggetto e di stabilire quale scarica elettrica da impartire. È un particolare tipo di defibrillatore utilizzabile anche da personale non medico, perfino da qualsiasi cittadino. All’operatore infatti non è affidata nessuna diagnosi: è la macchina stessa ad analizzare il ritmo cardiaco del paziente e a indicare se è necessario o meno effettuare una defibrillazione. L'analisi del ritmo cardiaco richiede dai 10 ai 20 secondi e avviene per mezzo delle stesse piastre metalliche che servono alla trasmissione della scarica elettrica. Non è possibile erogare uno shock se la macchina non ha stabilito che è necessario, perché il pulsante viene automaticamente bloccato. Quando invece ce n’è bisogno, all’operatore è richiesto solo di premere il pulsante di scarica accertandosi che nessuno stia toccando il paziente.
La terapia elettrica è distinta in due fondamentali modalità: la defibrillazione e la cardioversione.
La defibrillazione è una procedura di emergenza medica praticata comunemente in evenienze di Tachicardia Ventricolare (TV) e Fibrillazione Ventricolare (FV) e consiste nell’erogare uno shock elettrico non sincrono per ripristinare il ritmo ed il gettito cardiaco.
La Tachicardia Ventricolare (TV) è un'aritmia cardiaca caratterizzata da un aumento della frequenza cardiaca ventricolare (maggiore di 100 battiti al minuto).
La Tachicardia Ventricolare può degenerare nella Fibrillazione Ventricolare (FV), che è un’aritmia caratterizzata da contrazioni rapide, inefficaci ed irregolari dei ventricoli e comporta l’incapacità del cuore di generare una contrazione valida (arresto cardiaco). L’arresto cardiaco determina un crollo immediato della pressione arteriosa ed il collasso del paziente. Se non è interrotta prontamente mediante una defibrillazione del cuore, la Fibrillazione Ventricolare porta a morte pressocchè immediata del paziente.
La cardioversione elettrica è, invece, la procedura di erogazione di uno shock elettrico sincronizzato con l'onda R dell'elettrocardiogramma (ecg), ed in particolare erogato in corrispondenza del complesso QRS (intendendo per QRS le onde dell'elettrocardiogramma che iniziano con una deflessione positiva, verso l'alto, oppure negativa, verso il basso, che terminano indifferentemente con una deflessione positiva o negativa, e che sono costituite da uno, due o tre deflessioni facilmente riconoscibili), per convertire l'aritmia in ritmo sinusale regolare (normale).
È essenziale, in questa procedura, evitare di erogare la scarica elettrica non sincronizzata.
L'importanza della sincronizzazione con l'onda R dell'ecg è data dal fatto che se l'energia elettrica somministrata, invece di scaricarsi sull'onda R dell'ecg (tramite la sincronizzazione automatica del defibrillatori esterni semiautomatici), avvenisse sulla fase successiva dell'ecg, si correrebbe il rischio di peggiorare l'aritmia, con possibile innesco di aritmie ventricolari.
Da quanto brevemente chiarito si può evincere che la cardioversione si distingue dalla defibrillazione perché, mentre nella prima lo shock elettrico è sincronizzato sul complesso QRS per evitare di indurre fibrillazione ventricolare (e, dunque, per sistemare il ritmo sinusale), nella seconda lo shock non è sincronizzato su una specifica fase del ciclo cardiaco perchè erogato in presenza di aritmie senza attività. La defibrillazione è una procedura medica messa in pratica soprattutto nelle emergenze, in cui la vita del paziente è in grave pericolo; non è, pertanto, un intervento pianificato, come lo è invece la cardioversione. Anche dal punto di vista delle scariche elettriche c'è differenza: gli shock, infatti, sono molto più forti rispetto a quelli della cardioversione elettrica, in quanto l'energia trasmessa serve a far ripartire il cuore, non a sistemarne il ritmo.(…)”
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