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Il prossimo 1° luglio la Croazia diventerà il 28mo Paese membro dell'Unione Europea. Lo ha annunciato la Commissione europea che ha presentato il rapporto finale sull'adesione del Paese all'UE. Si coronano così 10 anni di negoziati durante i quali la Croazia ha lavorato duramente per consolidare lo Stato di diritto e la giustizia, la lotta contro la corruzione e la criminalità organizzata. Una lista di 10 settori per i quali la Commissione UE aveva chiesto l'ottobre scorso ulteriori progressi. La Croazia, si legge nel rapporto, "è adesso pronta per prendere il suo posto nell'UE come previsto ed attendiamo con ansia il completamento del processo della ratifica del Trattato di adesione e di accoglierla nell'Unione il primo luglio".
Nel rapporto di 15 pagine si apprezzano in particolare i progressi di Zagabria sulla strada della privatizzazione e della ristrutturazione dei cantieri navali e sul rispetto degli obiettivi UE nel campo
dell'antitrust, delle fusioni e della riforma giudiziaria. Più critica, invece, la Commissione per quanto riguarda la lotta alla criminalità organizzata e alla corruzione, temi su cui esiste una cornice giuridica adeguata ma vanno completate le riforme, dandovi una piena applicazione. "Ci si aspetta che la Croazia continui a seguire il suo percorso nel campo dello stato di diritto, in particolare nella lotta contro la corruzione", avverte l'esecutivo europeo.
Era dal 2007, dall'ingresso di Bulgaria e Romania, che il processo di allargamento non registrava un nuovo passo in avanti, e fa seguito dopo nove anni alla Slovenia come seconda repubblica ex jugoslava ad entrare nell'Unione. In ritardo le altre repubbliche: il Montenegro ha avviato i negoziati adesione mentre Serbia, Bosnia e Macedonia hanno solo lo status di Paesi candidati, al pari di Albania e Kosovo.
Per saperne di più:
Rapporto finale della Commissione europea [EN]
La notizia sul sito del governo della Croazia [EN]