Parere Archivio 2015 G.A.R.I. - Riservatezza delle informazioni all'interno dell'Ente

Quesito

Gentilissimi,  a scrivervi è il Sindaco che intende congratularsi con  Voi per aver pensato di ideare un corso di vitale importanza amministrativa e utile per illuminare chi presta la propria attività nella Pubblica Amministrazione e, quotidianamente, si imbatte in un”impresa che oserei definire sempre più ardua.

Peraltro, oltre alle difficoltà burocratiche, già di per se' complicate, si è costretti ad affrontare problemi causati dal comportamento di alcuni dipendenti che, mossi da acredine personale, intralciano il normale andamento dell'attività anzi paralizzano l'attività amministrativa con conseguente pregiudizio peri nostri amministrati. Quello che mi accingo ad esporVi è quanto accaduto nel nostro Ente. Vi è personale che, durante le ore di lavoro, anzichè essere al servizio della comunità nel rispetto della legge e nell`espletamento delle sue competenze, trascorre intere ore a controllare, non solo il mio operato di Sindaco e responsabile del servizio allo stesso tempo, ma anche quello degli altri uffici in quanto i programmi sono in rete.

Accade di frequente una cosa gravissima : prima di completare le procedure amministrative ed  emanare i provvedimenti definitivi, le notizie fuoriescono dai nostri Uffici e diventano materia di conversazione e, ancor peggio, vengono diffusi sui social network in maniera distorta da chi che sia, che dalla minoranza consiliare, ovviamente tutto volto a suscitare critiche distruttive, pettegolezzi e diffamazioni varie per i prestatori di servizio danneggiando loro non solo la propria identità della persona, ma anche l'immagine aziendale. Da prove concrete emerge, dunque, che tale personale di un”area specifica, durante le ore di lavoro, accede alle altre aree in rete, si sofferma su quanto i colleghi stanno redigendo e poi trasferisce gli atti all'esterno, in maniera costante. Talvolta ciò capita anche quando gli Uffici lavorano su mere bozze.

Il quesito che intendo porre alla S.V. è il seguente : è possibile ammettere tutto ciò? Quali provvedimenti e possibile adottare per porre rimedio? E” possibile, per tale personale, porre una password ai propri programmi e non permettere al Responsabile del Servizio (che peraltro sono io Sindaco) di prendere contezza del contenuto degli stessi?  Posso assistere inerte a tale situazione anche a discapito del regolare andamento dell'attività nonché a detrimento dell'interesse della collettività? Inoltre, come posso comportarmi in presenza di comportamenti anomali quali la mancanza di collaborazione con la sottoscritta, i comportamenti minatori nei confronti di cittadini che si rivolgono al Sindaco? Posso accettare che personale che tiene tale comportamento continui ad avere, in capo a sé, la titolarità di una posizione di Responsabilità? Come è evidente, la situazione è davvero insostenibile e, per tale motivo, mi sono permessa di elaborare tale quesito per la S.V.

Parere

I comportamenti da Lei descritti nel quesito proposto sono da ritenersi disciplinarmente rilevanti sia ai sensi degli artt. 55 e seguenti del D. Lgs. n. 165/2001 e smi che del vigente codice di disciplina di cui al CCNL Regioni ed autonomie (comparto, essendo i responsabili da Lei indicati come funzionari).

E’, pertanto, necessario comunicare tali circostanze all’UPD ed iniziare celermente i procedimenti disciplinari, comunque da svolgersi nel rispetto dei termini indicati nelle norme sopra citate.

Un consiglio di buon senso è, però, quello di avere prove sufficiente univoche riguardo all’attribuzione della responsabilità del singolo...

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