Sunday 19 July 2015 13:23:18

Provvedimenti Regionali  Patto di Stabliità, Bilancio e Fiscalità

Processo contabile: spetta al Procuratore provare l’esistenza del danno erariale, in mancanza di elementi certi, il giudice deve respingere la domanda

segnalazione del Prof. avv. Enrico Michetti della sentenza della Corte dei Conti

Nel processo contabile spetta al Procuratore provare l’esistenza del danno erariale per cui, già in relazione alla mancanza di elementi certi sulla sussistenza di un pregiudizio risarcibile caratterizzato da certezza ed attualità, il giudice deve respingere la domanda. È quanto sancito dalla Corte dei Conti, Sez. Giurisdizionale per la Regione Lazio nella sentenza del 15.7.2015 n. 338 nella quale il Collegio ha precisato che: "La certezza probatoria del postulato danno erariale va poi comunque correlata al principio generale secondo cui l’azione di responsabilità non può costituire il mezzo attraverso il quale si introducono nel giudizio addebiti generici ed eterogenei, privi di sindacato critico sui fatti specifici e concreti che si intendono contestare".

 

Testo del Provvedimento (Apri il link)

Sent. n. 338/2015

REPVBBLICA  ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE DEI CONTI

SEZIONE GIURISDIZIONALE PER LA REGIONE LAZIO

- GIUDICI 

Ivan De Musso                          Presidente 

Franco Mencarelli                     Consigliere    

Enrico Torri                               Consigliere rel.

   ha pronunciato

SENTENZA

   nel giudizio iscritto al n. 74066 del registro di Segreteria, promosso dalla Procura regionale con atto di citazione depositato in data 3 marzo 2015, nei confronti di: omissis

   Udìti - nella pubblica udienza del 18 giugno 2015con l’assistenza della dott.ssa Daniela Martinelli, previa relazione del Cons. Enrico Torri - il Pubblico Ministero in persona del Vice Procuratore Generale dott. Pio Silvestri e gli avvocati Antonio Bartolini e Alessandro Formica;

     Esaminati gli atti di causa;

***

SVOLGIMENTO DEL PROCESSO

***

     La Procura regionale ha citato a comparire davanti a questa Sezione giurisdizionale territoriale della Corte dei conti i signori omissis, nella rispettive qualità di direttore e vicedirettore del C.I.R.P.S. (Centro Interuniversitario per lo Sviluppo Sostenibile) chiedendone la condanna al pagamento, in favore del bilancio del Centro della somma di € 4.793.681,20; oltre rivalutazione monetaria, interessi legali e spese di giudizio in favore dello Stato; quanto sopra sulla base dei fatti e delle argomentazioni che seguono.

   Con nota del 26 marzo 2012 il Rettore di “Sapienza Università di Roma” ha segnalato irregolarità amministrativo-contabili rilevate nella gestione del C.I.R.P.S. – Centro Interuniversitario per lo Sviluppo Sostenibile, allegando un primo verbale della Commissione Tecnica Interna, incaricata dal 2011 di svolgere indagini sull’amministrazione del Centro; dai primi accertamenti, confermati dalle successive indagini, è emersa una situazione di forte squilibrio nella gestione finanziaria, tale da compromettere la sostenibilità economica dell’attività di ricerca e progettuale gestita dal Centro medesimo. 

   Gli accertamenti svolti dalla Commissione Tecnica Interna (C.T.I.), hanno evidenziato un consistente disavanzo, in esito al quale è stato predisposto un primo piano di rimborso, per l’importo di € 1.472.685,81, al fine di recuperare le anticipazioni erogate al Centro da parte “Sapienza Università di Roma”.

    La complessità della situazione contabile ha richiesto ulteriori approfondimenti e l’incarico all’organo di indagine interna è stato più volte prorogato, anche per monitare l’attività amministrativa del Centro in relazione all’attuazione del piano di rientro del debito maturato nei confronti dell’ateneo; la Commissione ha aggiornato la Procura regionale sull’evoluzione della situazione gestionale del C.I.R.P.S..

    Sulla base delle notizie trasmesse dalla Sapienza (in particolare: verbali inviati dalla C.T.I. il 31 gennaio 2014 ed il 17 febbraio 2014) è stato emesso, in data 28 luglio 2014, atto di invito a dedurre,  in cui si ripercorrono gli accertamenti svolti sull’evoluzione del piano debitorio del Centro, evidenziando che la C.T.I. ha sottolineato forti incongruenze nella documentazione acquisita e nei riepiloghi forniti dal CIRPS, che non hanno consentito un completo controllo della gestione dell’ente; gli ultimi dati riferiti alla data del 31 dicembre 2013, attengono ai debiti maturati dal Centro nei confronti della Sapienza e non ancora pagati, ammontanti ad un totale di € 709.608,37; si rileva inoltre la somma di € 4.209.293,00 dovuta all’istituto bancario UNICREDIT, in ragione dei fidi concessi al C.I.R.P.S. in scadenza il 30 giugno 2014 (Fido n. 59 – afferente al progetto “MIUR Polo SNIF”; Fido n. 63 – relativo a 8 progetti della Commissione europea, del Fondo sociale europeo e del Ministero Welfare; Fido n. 68 – concesso per il progetto della Regione Lazio “Polo Idrogeno”); infine, sussistono consistenti poste debitorie del Centro nei confronti di soggetti terzi, aziende e ditte coinvolte nella realizzazione dei progetti dell’ente, per un ammontare di € 2.638.823,00 (nella prospettazione della Commissione, questo ultimo importo appare connotato da un rilevante grado di approssimazione, per la lacunosa documentazione fornita dal Centro ed asserite posizioni creditorie vantate dal C.I.R.P.S. non validamente dimostrate né contabilizzate); la Commissione riferisce inoltre di alcuni decreti ingiuntivi emessi dal Tribunale di Roma nei confronti del C.I.R.P.S., su cui la C.T.I. evidenzia difficoltà nell’individuazione delle poste debitorie all’interno delle scritture contabili del Centro e degli eventuali accantonamenti previsti per farvi fronte.

      Deduce il Requirente che la gestione del C.I.R.P.S. non è risultata conforme ai principi contabili generali previsti dalla legislazione vigente, che impongono il rispetto dei criteri di legalità, veridicità e trasparenza degli atti e delle procedure, tali da garantire il mantenimento dell’equilibrio economico e finanziario dell’ente; detti principi sono espressamente richiamati dall’art. 5 del “Regolamento per l’amministrazione, la finanza e la contabilità” di “Sapienza Università di Roma”, applicabile alle attività del C.I.R.P.S.;  la gestione del Centro ha pertanto condotto a maturare l’ingente debito suindicato, accertato dai lavori di indagine della C.T.I., peraltro suscettibile di potenziali sviluppi in senso peggiorativo.

   Ritiene la Procura che la situazione debitoria del Centro non possa essere esclusiva causa di fatti esterni; è invece significativa, sotto il profilo della responsabilità, la decisione di procedere ad una articolata gestione di iniziative in assenza di adeguate coperture finanziarie; le anticipazioni richieste all’Università Sapienza e alla banca UNICREDIT hanno aggravato la situazione contabile del Centro; in conseguenza delle scelte gestionali, il C.I.R.P.S. non è più stato in grado di far fronte agli impegni presi e risultano avviate diverse procedure esecutive.

   La Procura ritiene comunque che la somma di € 709.608,37, anticipata dall’Università “Sapienza”, non possa essere considerata posta di danno, trattandosi di mere anticipazioni del contributo dovuto: con conseguente riduzione del danno contestato in pari misura.   

    Pertanto, secondo l’Organo requirente, sussiste la responsabilità del Direttore e del Vice Direttore del CIRPS, rispettivamente ing. * e prof. *, per aver adottato scelte gestionali che hanno provocato il debito del C.I.R.P.S., rideterminato in € 6.848.116,00; danno da cui comunque la Procura ritiene vada ulteriormente sottratta una quota, determinata in via equitativa, nella misura del 30%, in relazione all’intervento di fattori esterni (ritardi nell’accredito dei finanziamenti e nel pagamento delle fatture riferite ai progetti di ricerca) nella non corretta dinamica gestionale del Centro; con conseguente imputazione del danno a carico del Direttore e del Vice Direttore del Centro per complessivi € 4.793.681,20; da ascriversi, in relazione alle diverse posizioni di responsabilità, per l’80% all’ing. * e per il restante 20% al prof. *.

***

   Con memoria depositata il 29 maggio 2015, il convenuto NASO Vincenzo, nella sua qualità di Direttore del Centro Interuniversitario di Ricerca per lo Sviluppo Sostenibile ha controdedotto come segue.

Negli ultimi anni, a causa della carenza di liquidità degli Enti pubblici finanziatori, il CIRPS ha subìto le conseguenze sfavorevoli dei ritardi nei pagamenti delle attività di ricerca finanziate da parte di soggetti pubblici, quali il MIUR e la Regione Lazio; per garantire la prosecuzione delle attività di ricerca sovvenzionate nonostante il grave ritardo nella liquidazione delle somme ad esso spettanti, il CIRPS è stato costretto a ricorrere ad anticipazioni di cassa e a prestiti reperiti presso istituti bancari (anticipo fatture relative alle somme spettanti in relazione ai progetti finanziati da soggetti pubblici: in particolare, dalla Regione Lazio per il progetto “Polo Idrogeno”).

   Tale situazione di transitoria crisi di liquidità, generata non da una gestione finanziaria imprudente ma dal ritardo nella corresponsione di importanti quote di finanziamenti pubblici, non ha intaccato l’equilibrio economico-finanziario dell’Ente, la cui situazione di bilancio è stata costantemente caratterizzata da un rilevante avanzo di bilancio.

   “Sapienza Università di Roma”, in considerazione delle anticipazioni di cassa effettuate a vantaggio del CIRPS, con disposizione del Direttore Generale n. 2588 del 9.08.2011 ha istituito una Commissione Tecnica Interna che, all’esito dei lavori, ha prodotto in data 16.11.2011 una prima relazione istruttoria; successivamente, con determinazione del Direttore Generale n. 1202, veniva nominata un’altra Commissione Tecnica Interna che ha adottato una nuova relazione, dalla quale è emersa una realtà diversa da quella in precedenza descritta (e che aveva costituito il presupposto della segnalazione alla Procura); in particolare la Commissione, pur prendendo atto dell’indebitamento del CIRPS, nonché della delicata situazione di cassa, rilevava che: a) in primo luogo, le presunte distrazioni di fondi prospettate nella precedente relazione non si erano in realtà mai verificate;  b) in secondo luogo, l’ammontare dei crediti (rectius: residui attivi) vantati dal CIRPS in relazione a finanziamenti per progetti di ricerca risultava enormemente superiore rispetto a quanto indicato nella prima relazione, e comunque era nettamente superiore all’ammontare delle dei residui passivi iscritti a bilancio;  c) infine, la situazione di disavanzo indicata nella tabella finale di cui a pag. 22 della precedente relazione, non rappresentava in realtà “né un disavanzo di competenza né di cassa ma un indice di solvibilità fotografato al novembre 2011, da interpretare in chiave economico patrimoniale e non secondo i criteri della contabilità finanziaria pubblica”.

Inoltre, la Commissione prendeva atto dell’esistenza di un piano di rientro concordato tra l’amministrazione centrale ed il CIRPS, che prevedeva una rateizzazione delle somme anticipate, nonché dell’avvenuto pagamento della prima tranche di tale piano di rientro per € 813.571,41, somma “leggermente superiore al 50% del definito”; veniva altresì riferito che il Centro aveva avviato una serie di azioni legali (mediante ricorso per ingiunzione di pagamento) nei confronti della Regione Lazio in ordine alle fatture insolute relative al Progetto “Polo Idrogeno” per la somma complessiva di 3.600.000,00 euro.

    In base agli accertamenti istruttori effettuati dalla rinnovata Commissione, era possibile concludere che le presunte irregolarità contabili e distrazioni di fondi in danno dell’Amministrazione centrale, contestate dalla prima Commissione, erano frutto di equivoci, difetti di istruttoria ed errori di valutazione; e che il disavanzo di bilancio era dovuto all’erroneo conteggio dei residui attivi iscritti a bilancio, relativi a crediti dell’Ente nei confronti di soggetti pubblici finanziatori.

   Tuttavia Sapienza Università di Roma decideva di nominare (determinazione del Direttore Generale n. 565 del 6.02.2013), un’ulteriore Commissione Interna Tecnica, per il costante monitoraggio della situazione finanziaria del CIRPS; in data 5.07.2013, tale Commissione adottava una nuova Relazione, dalla quale è emersa la sostanziale solvibilità del CIRPS a fronte dei debiti contratti per anticipazioni e la regolarità della gestione contabile dell’Ente.

   Dall’analisi complessiva del carteggio inviato dalla Sapienza, emerge dunque solo una situazione di difficoltà di cassa (non di competenza) del CIRPS che, in conseguenza dei ritardi nei pagamenti da parte degli Enti pubblici finanziatori, ha dovuto ricorrere ad anticipazioni bancarie su fatture emesse e ad anticipazioni di cassa da parte di Sapienza in relazione ad oneri derivanti da contratti di ricerca e borse di studio.

   Nessuna segnalazione invece relativa ad irregolarità contabili o malversazioni nella gestione dell’Ente, né risulta alcun disavanzo di bilancio, visto che i residui attivi sono superiori all’insieme dei residui passivi iscritti a bilancio ( cfr. revisione di bilancio a firma della società RSM, versata in atti); pertanto, dall’analisi della situazione contabile e finanziaria del Centro, emerge una situazione di equilibrio economico-finanziario, con conseguente insussistenza del danno erariale.

   Non risultano invece fornite di prova le contestazioni sulla presunta insufficienza della documentazione contabile fornita dal Centro, nonché sulla pretesa mancata dimostrazione delle “asserite posizioni creditorie vantate dal CIRPS”.

   Inoltre, la Procura ha ritenuto di sottrarre all’importo complessivo del presunto danno erariale la somma di Euro 709.608,37 (relativa alle anticipazioni di cassa effettuate da Sapienza a favore del CIRPS), ma ha invece omesso di sottrarre l’importo delle somme relative alle anticipazioni bancarie attivate presso Unicredit (pari a Euro 4.209.293,00), che hanno tuttavia identica connotazione dal punto di vista contabile.

   Quanto al concorso di fattori esterni nella determinazione del danno, la Procura - pur riconoscendo che la situazione di cassa del CIRPS fosse dovuta ai gravi ritardi da parte degli enti pubblici finanziatori nella corresponsione delle somme dovute a titolo di sovvenzione dei progetti di ricerca - ha soltanto ritenuto di sottrarre dal presunto danno una somma, determinata in via equitativa nella misura del 30%.

   Si deduce ancora l’insussistenza del nesso di causalità, considerato che il ricorso alle anticipazioni di cassa da parte dei vertici del CIRPS è stato dovuto esclusivamente al ritardato versamento delle sovvenzioni oggetto dei contratti di ricerca stipulati con il Centro, imputabile  quindi alla responsabilità di altri enti pubblici. 

   Si ritiene inoltre insussistente l’elemento psicologico della colpa grave, peraltro indimostrato, in quanto le attività svolte dal CIRPS sono consistite (come risulta dai bilanci), nella gestione delle attività connesse ai progetti di ricerca finanziati mediante sovvenzioni pubbliche.

   Anche la contestazione sulla presunta “assenza di specifiche certezze” circa la possibilità di coprire le spese di tali iniziative, è da ritenersi infondata, visto che si tratta di progetti di ricerca interamente sovvenzionati con finanziamenti pubblici (da parte di enti statali o territoriali: ministeri, regione Lazio; o enti sovranazionali: commissione europea), certi nell’an e nel quantum e sicuramente esigibili; residui attivi regolarmente iscritti a bilancio, corrispondenti a crediti certi, liquidi ed esigibili, nonché certificati o comunque certificabili dall’obbligato (rappresentato, per la quasi totalità delle somme, da pubbliche amministrazioni: ministeri e regione Lazio).

   La copertura finanziaria delle spese sostenute era dunque assicurata e garantita proprio dalle somme oggetto delle convenzioni di sovvenzione.

   Infine, le risultanze contabili che emergono dall’esame della certificazione del bilancio del CIRPS effettuata dalla società indipendente RSM, escludono la presunta lacunosità della documentazione sulle posizioni creditorie del Centro nei confronti degli enti finanziatori.

   In conclusione, si chiede che questa Corte rigetti la domanda della Procura regionale, in quanto infondata in fatto ed in diritto e, per l’effetto, assolva il  convenuto; con vittoria di spese ed onorari di causa.

***

   Con memoria depositata il 23 gennaio 2015, il convenuto *  ha controdedotto negli stessi termini di cui alla memoria che precede.

***

   Nell’odierna udienza il Pubblico Ministero e gli avvocati Antonio Bartolini e Alessandro Formica hanno confermato le rispettive conclusioni in atti.

***

MOTIVI DELLA DECISIONE

***

       La Procura regionale contesta ai convenuti una gestione del CIRPS non conforme ai principi di legalità, veridicità e trasparenza degli atti e delle procedure, tali da garantire il mantenimento dell’equilibrio economico e finanziario dell’ente; in particolare, nella ricostruzione del Requirente, la responsabilità dell’ing. * e del prof. * sarebbe correlabile alla “…decisione di procedere comunque ad una gestione assai articolata di iniziative, pur in assenza di specifiche certezze sulla possibilità di dare alle stesse adeguate coperture finanziarie.”; alle scelte gestionali consegue il debito del C.I.R.P.S., rideterminato in € 6.848.116,00 (previa sottrazione delle somme anticipate dall’Università Sapienza nella misura di € 709.608,37, ritenute “mere anticipazioni del contributo dovuto”); importo di danno da cui la Procura ritiene tuttavia di dover ulteriormente sottrarre una quota, determinata in via equitativa nella misura del 30%, in relazione all’intervento di “fattori esterni ed, in particolare,  ritardi nell’accredito dei finanziamenti e nel pagamento delle fatture riferite ai progetti di ricerca”; con conseguente imputazione del danno a carico del Direttore e del Vice Direttore del Centro per complessivi € 4.793.681,20, da ascriversi, in relazione alle diverse posizioni di responsabilità, per l’80% all’ing. * e per il restante 20% al prof. *.

   Dall’esame delle numerose relazioni della Commissione Tecnica Interna della Sapienza (e dei relativi verbali) sulla gestione contabile e, successivamente, sul monitoraggio relativo all’attuazione del piano di rientro del debito del C.I.R.P.S. maturato nei confronti dell’amministrazione universitaria e al piano di risanamento verso Unicredit emergono, ai fini del presente giudizio, i seguenti elementi.

   In particolare, dalla relazione della CTI del 12.09.2012 sulla situazione contabile del C.I.R.P.S., con particolare riferimento all’analisi delle spese effettuate dal Centro ed agli aspetti finanziari ed economico-gestionali dei progetti di ricerca in corso (profili oggetto di attenzione critica da parte della Procura regionale) si rileva che: “non sono emerse e/o venute in evidenza situazioni di pagamenti indebiti per cui possano configurarsi ipotesi di ripetibilità e di recupero di somme finanziarie nei confronti di terzi … tutte le spese prese in considerazione appaiono … fondate su prestazioni effettivamente svolte e fatture regolarmente emesse … . In riferimento al Progetto Polo Idrogeno, per quanto … alcune somme siano state anticipate rispetto all’effettiva erogazione da parte della Regione Lazio anche ricorrendo ad anticipazioni bancarie attraverso l’Istituto Unicredit, ciò … si è reso necessario per avviare e completare quelle attività preliminari e propedeutiche allo svolgimento del progetto medesimo … .Tuttavia tali anticipazioni non sembrano configurare … situazioni di pagamento di indebito … in quanto risultano effettivamente svolte … le attività … . La Commissione … specifica che la situazione di deficit indicata a pag. 22 della precedente relazione non rappresenta né un disavanzo di competenza né di cassa, ma un indice di solvibilità fotografato al novembre 2011, da interpretare in chiave economico-patrimoniale e non secondo i criteri della contabilità finanziaria pubblica … .I soli dati finanziari di competenza e/o di cassa non avrebbero messo in luce la crisi di liquidità del Centro … non rilevabile dalla mera lettura in chiave finanziaria dei bilanci del CIRPS degli ultimi anni…; il CIRPS ha comunque concretamente avviato le necessarie azioni di recupero crediti, sia verso la Regione Lazio sia verso altri soggetti, riscontrando i primi segnali significativi. Ciò fa ben sperare per le possibilità di recupero di buona parte dei crediti vantati dal CIRPS, utile al risanamento finanziario dello stesso; l’entità dei progetti e delle convenzioni in corso ed il volume di attività del CIRPS, pari ad  € 10.248.351,04 e la possibile percentuale dei medesimi … destinabile al ripianamento dei debiti attuali, fanno presumere concretamente perseguibile, da parte del medesimo Centro, una azione graduale ma sostenibile di risanamento della situazione attuale …”.

   E’ in atti una relazione del Direttore del CIRPS del 18.01.2014 nella quale, in risposta ai quesiti formulati dalla Commissione tecnica, si rappresentano tra l’altro le linee guida per il ripiano dell’esposizione debitoria nei confronti di Sapienza e degli istituti di credito, rappresentando una situazione di bilancio (aggiornata al 16.01.2014) in cui all’attivo vengono appostati € 9.084.547,74 ( relativi a progetti e convenzioni  in corso ed alle somme residue da ricevere dalla Regione Lazio) ed al passivo € 7.892.885,65 (relativi ad ordini impegni e contratti professionali; residuo piano di rientro verso Ateneo; anticipi bancari da Unicredit); precisandosi che: “La linea che si intende seguire è quella di dare priorità al regolare svolgimento dei Progetti e delle Convenzioni, che sono le fonti di sostentamento del Centro e di ricavo, attraverso i margini che si generano, della disponibilità di cassa che consentirà la restituzione … .La restituzione degli anticipi bancari è direttamente legata allo sviluppo di quei Progetti e di quelle Convenzioni che sono stati fatti oggetto di anticipazioni. Il meccanismo di restituzione è automatico, tramite l’abbattimento in percentuale delle singole quote finanziate al momento dei relativi incassi. Si ricorda che gli interessi per la somma anticipata di maggior importo ( Polo Idrogeno regione Lazio) sono a carico della Regione Lazio.”.

   E’ infine in atti una relazione del 31.10.2013 della Commissione tecnica sul monitoraggio che reca l’aggiornamento al 31.10.2013, in cui – a fronte di un debito verso Sapienza di € 495.991,20, nei confronti di Unicredit di € 5.534.976,97, e di debiti diversi verso terzi di € 1.944.406,29 e di una situazione di cassa pari a € 176.739,13 che “evidenzia l’oggettiva difficoltà del Centro di procedere alla liquidazione delle posizioni debitorie maturate” – si prende comunque atto della nota del prof. * prot. 215/2013 del 20.09.2013 “con riguardo alle posizioni creditorie vantate pari ad € 10.825.192,71”, riservandosi “…di riscontrare le approvazioni dei rendiconti amministrativo-contabili da parte dei singoli enti debitori nei confronti del CIRPS al fine di poter meglio valutare la gestione corretta”.

   In data 19.05.2015 la Procura regionale ha depositato:

- una ulteriore relazione della Commissione tecnica relativa alla situazione contabile del CIRSP al 31.12.2014; nella quale, oltre ad un aggiornamento della posizione debitoria del Centro nei confronti di Sapienza (posta di danno peraltro già oggetto di scomputo da parte della Procura: cfr. citazione pag. 4), si lamenta la difficoltà di valutare il credito IVA del CIRPS, di conoscere le somme effettivamente incassate e sostenute dal Centro relativamente ai progetti PONSNIFF e AQUASYSTE, nonché l’aggiornamento delle posizioni debitorie nei confronti di Unicredit e di soggetti terzi; segnalandosi inoltre che “ la società RSM Italy Audit & Assurance srl ha predisposto, su incarico del CIRPS, una relazione con le osservazioni e i commenti sui rendiconti degli esercizi 2011 e 2012, redatti in contabilità finanziaria, e una relazione contenente l’esame del bilancio al 31.12.2013, predisposto in contabilità economico-patrimoniale [che]  si rimette all’esame dei competenti organi di Sapienza … per i debiti riscontri e valutazioni di merito”; 

- i verbali della CTI dell’11.12.2014 e del 18.12.2014: dai quali emerge una complessa attività istruttoria in corso tra la Commissione, l’Università Sapienza e la Direzione del CIRPS su questioni in via generale correlate ai fatti oggetto del presente giudizio.

   E’ noto che nel processo contabile spetta al Procuratore provare l’esistenza del danno erariale per cui, già in relazione alla mancanza di elementi certi sulla sussistenza di un pregiudizio risarcibile caratterizzato da certezza ed attualità, il giudice deve respingere la domanda.

   La certezza probatoria del postulato danno erariale va poi comunque correlata al principio generale secondo cui l’azione di responsabilità non può costituire il mezzo attraverso il quale si introducono nel giudizio addebiti generici ed eterogenei, privi di sindacato critico sui fatti specifici e concreti che si intendono contestare.

   Applicando i suddetti principi al caso in esame, si rileva che – allo stato degli elementi critici introdotti dalla Procura – non è dato rilevare la sussistenza di un danno erariale certo ed attuale, ovvero inferire se l’attuale squilibrio di cassa del CIRPS sia attribuibile a irregolarità gestionali della Direzione del Centro (peraltro non indicate in maniera specifica), ovvero sia mera conseguenza del ritardo nei pagamenti delle attività di ricerca finanziate da parte di soggetti pubblici, cui il CIRSP si è trovato a dover far fronte, ricorrendo ad anticipazioni di cassa e a prestiti presso istituti bancari, al fine di garantire comunque la prosecuzione dell’attività istituzionale.

   Invero, la natura meramente interlocutoria delle verifiche contabili in corso e il perdurante monitoraggio sul raggiungimento degli obiettivi previsti nel piano di rientro dall’esposizione debitoria, i consistenti avanzi di gestione certificati dalla società di revisione RSM per il periodo in esame (tuttora in attesa di valutazione critica da parte degli organi competenti della Sapienza: cfr. relazione CTI aggiornata al 31.12.2014), i ricorsi per decreto ingiuntivo contro la Regione Lazio per somme di cui il CIRPS vanta posizione creditoria in relazione ad attività oggetto di convenzione (cfr. ricorso del 10.06.2015 per € 2.563.648,28, depositato in udienza dalla difesa dei convenuti), l’assenza di contestazioni specifiche della Procura su specifici fatti di gestione, costituiscono elementi che conducono a ritenere non provata la pretesa accusatoria, con conseguente rigetto della domanda.

***

Per Questi  Motivi

LA CORTE DEI CONTI

SEZIONE GIURISDIZIONALE PER LA REGIONE  LAZIO

***

ASSOLVE

   I convenuti dalle pretese di cui all’atto di citazione in epigrafe, nei termini di cui in parte motiva.

    Liquida le spese legali nella misura di € 1.000,00 omnicomprensive in favore della difesa di ciascun convenuto. 

     Così deciso in Roma, nella Camera di Consiglio del 18 giugno 2015.

                               Estensore                                                 Presidente 

                         F.to Cons. Enrico Torri                            F.to Pres. Ivan De Musso

 

Depositata in Segreteria il 15 Luglio 2015       

                                   

                                                         P.IL DIRIGENTE

                                         IL RESPONSABILE DEL SETTORE

                                             GIUDIZI DI RESPONSABILITA’

                                                  F.to Dott. Luigi DE MAIO

 

                                                                            

 

 

 

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