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Dichiarazioni Iva standard, proposta UE aiuta imprese

23 ottobre 2013

Una nuova dichiarazione Iva standardizzata in tutta l'Unione Europea, che non solo semplificherà la vita alle impresa (con 5 caselle al massimo invece delle 100 che si contano oggi in alcuni casi) ma renderà il fisco più efficiente e in grado di incassare più gettito.

euroLa proposta è stata lanciata dalla Commissione europea che conta di ridurre in questo modo i costi per le imprese europee fino a quindici miliardi di euro all'anno attraverso un alleggerimento degli oneri burocratici agevolando il rispetto degli obblighi fiscali.

La Commissione ricorda anche come dall'Iva i paesi europei incassano oltre 190 miliardi di euro l'anno, un quinto - il 21 per cento - delle entrate fiscali totali.

La proposta rientra nel quadro delle iniziative previste dal programma "Refit" per semplificare le norme e ridurre gli oneri amministrativi. La dichiarazione Iva standard - che sostituirà le dichiarazioni Iva nazionali - farà sì che alle imprese siano richieste le stesse informazioni di base entro le stesse scadenze in tutta l'Unione. Poiché le procedure semplificate risultano più facili da rispettare e da applicare, la proposta odierna dovrebbe anche contribuire a migliorare il rispetto della normativa Iva e, secondo la Commissione, aumentare le entrate pubbliche.

Ogni anno vengono presentate 150 milioni di dichiarazioni Iva da parte dei contribuenti UE alle amministrazioni fiscali nazionali. Attualmente le informazioni richieste, il formato dei moduli nazionali e le scadenze per la presentazione della documentazione variano notevolmente da uno Stato membro all'altro. Ciò rende le dichiarazioni per le imprese transfrontaliere una procedura complessa, costosa e gravosa. In Italia, una dichiarazione Iva è un documento che può comprendere fino a 586 voci, come oggi previsto dalla disciplina nazionale.

Con la dichiarazione Iva standard proposta saranno soltanto 5 le caselle che i contribuenti dovranno obbligatoriamente compilare. Gli Stati membri avranno un margine per richiedere un certo numero di elementi standardizzati aggiuntivi, fino ad un massimo di 26 caselle. La situazione attuale vede invece alcuni Stati richiedere di compilare fino a 100 caselle.

Le imprese presenteranno la dichiarazione Iva standard mensilmente, mentre le microimprese saranno obbligate a farlo su base trimestrale. L'obbligo di presentare una dichiarazione Iva annuale riepilogativa, che alcuni Stati membri attualmente impongono, sarà abolito. Inoltre, la proposta incoraggia la presentazione elettronica dell'imposta sul valore aggiunto, che potrà essere in tutta l'Unione.

La proposta intende anche aiutare gli Stati membri a lottare contro l'evasione fiscale. Secondo un recente rapporto dell'esecutivo UE, l'Italia è il Paese dell'Unione che più ha registrato mancati versamenti dell'IVA. La Commissione sostiene che nel 2011 il divario tra entrate stimate ed entrate effettive è stato pari a 36,1 miliardi di euro. Il mancato versamento dell'IVA nei Paesi dell'Unione è ammontato nel 2011 a 193 miliardi di euro, pari all'1,5% del prodotto interno lordo. Il divario è dovuto tra le altre cose, alla recessione economica, alla frode fiscale, a inefficienze amministrative nella raccolta dell'imposta, e a casi di bancarotta


Per saperne di più:
Leggi la proposta sul sito della Commissione europea [EN]



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